Da brividi la Sandro Gam8a Night

“L’avventura più bella della mia vita”, l’ha definita Sandro Gamba nel giorno della sua festa.

L’applauso del Mediolanum Forum l’ha interrotto. Poi ha continuato: “Ho dato alla mia città, a Milano, e al mio club, all’Olimpia, tutto il mio cuore”. Altro applauso. “Mi sono spaccato tutto, caviglie, ginocchia, denti. Ma ho sempre dato tutto per la mia squadra, perché volevo vincere e vincere per Milano”. Un discorso breve, pragmatico, ma di fortissima carica emotiva, che ha commosso i 7.500 presenti. Sandro Gamba è stato omaggiato assieme alla moglie, compagna di una vita, Stella. E Dino Meneghin, che l’ha accompagnato, simboleggiando tutti i suoi giocatori e i compagni di squadra che l’hanno sostenuto per tutta la carriera, una carriera durata 50 anni. C’erano i ragazzi d’argento di Mosca come Meneghin, Sacchetti, Brunamonti; c’erano i ragazzi d’oro di Nantes inclusi Antonello Riva e Ario Costa. C’era il compagno di squadra di tanti scudetti Giando Ongaro. C’erano altri giocatori con i quali ha lottato, come Ferracini, Premier, Boselli. C’era Aldo Ossola, regista dei suoi anni di Varese. Altri l’hanno omaggiato a distanza.

In mezzo al campo con lui è poi arrivato Giorgio Armani, come aveva fatto anche dieci anni fa quando Milano festeggiò l’80esimo compleanno di uno dei tre italiani membri della Hall of Fame, tutti uomini Olimpia, come Cesare Rubini e Dino Meneghin. Sullo schermo le immagini dei suoi trionfi, quelle grigie di quando giocava, quelle colorate di quando allenava, le foto delle 10 squadre del Borletti/Simmenthal che hanno vinto gli scudetti e di cui lui era il numero 8. Lo è stato per 15 stagioni, più di chiunque altro, producendo 10 scudetti e poi ancora da allenatore. Ieri, Milano gli ha tributato la festa che ha coronato la sua storia.