Intanto, nella notte, il numero uno della Juve e fresco vice presidente della Super League si sarebbe dimesso dalla presidenza dell’ECA, l’organismo dei top club europei

Conferenza stampa incandescente questa mattina a Montreux, in Svizzera, da parte del presidente della UEFA Aleksander Čeferin, già avvocato e dirigente sportivo sloveno.

Il Comitato Esecutivo della UEFA, capeggiato da Čeferin, ha approvato un nuovo format riguardo le proprie competizioni per club a partire dalla stagione 2024/25. Tantissimi i temi toccati all’indomani della bomba sganciata dai top club europei con la creazione della nuova Super League:

SULLA NASCITA DELLA SUPER LEAGUE

Il progetto Super League è un qualcosa di senza senso, una proposta orribile portata avanti da pochi club europei per perseguire un’idea dell’avidità.

Stiamo valutando a tal proposito la situazione con la nostra squadra legale. E’ ancora presto, l’annuncio è arrivato ieri notte e non abbiamo ancora una soluzione ma certamente cercheremo di applicare tutte le sanzioni possibili. I giocatori che parteciperanno alla Super League con i rispettivi club non potranno partecipare nè alla Coppa del Mondo, né agli Europei e non potranno essere convocabili con le rispettive Nazionali.

SULLA UEFA CHAMPIONS LEAGUE E LA POLITICA DISTRIBUTIVA DEI RICAVI DA PARTE DELLA UEFA

La Champions può andare avanti anche senza le 12 squadre della Super League.

Ne ho viste tante nella mia vita; ero un avvocato penale ma mai come quello a cui sto assistendo in questi giorni.

Ed Woodward (Amministratore delegato nonchè vice-presidente esecutivo dello United ndr) mi ha chiamato giovedì scorso dicendo che era soddisfatto delle riforme e che le sosteneva. Voleva parlare solo del fair play finanziario quando poi, in realtà, aveva già firmato un altro progetto.

La UEFA distribuisce il 90% dei ricavi reinvestendoli nel calcio. Non è solo una questione di soldi, la Super League invece si. Sono gli interessi di una dozzina di club, non vorrei chiamarli ‘quella sporca dozzina’. Il principio di base non può cambiare, la solidarietà è qualcosa di eterno. Ma per qualcuno la solidarietà non esiste, l’unica cosa che esiste è il denaro nelle loro tasche.

SU ANDREA AGNELLI (DIMISSIONARIO DALLA PRESIDENZA DELL’ECA)

Non parlerò molto di Andrea Agnelli: la più grande delusione di tutte.

Mai visto qualcuno che potesse mentire così di continuo. Ho parlato con lui sabato pomeriggio, mi ha detto che erano solo voci, di non preoccuparmi, che mi avrebbe richiamato in un’ora. Poi ha spento il telefono. Il giorno dopo ha fatto l’annuncio.

Solo una piccola parte del mondo del calcio è corrotta. Accecata da avidità, a cui del calcio non interessa. Alcuni club non pensano alle proprie prestazioni ma ai loro conti in banca. Ho conosciuto pochi bugiardi e molte buone persone. Non abbiamo mai pensato che ci potessero essere dei serpenti nella nostra squadra.

 

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Un post condiviso da Daniel Podence 🇵🇹 (@podence)

Intanto, primi segnali di malumore arrivano dai giocatori Bruno Fernandes (Manchester United) e João Cancelo (Manchester City); i calciatori in questione non si sono esposti direttamente, bensì hanno condiviso sui social il pensiero di Daniel Podence del Wolverhampton.

Uno dei primi a dire no alla Super League è stato Ander Herrera Agüera; il centrocampista spagnolo del Paris Saint-Germain – che insieme a Borussia Dortmund e Bayern München si sono schierati contro la nuova Super League – si è cosi espresso sui propri social:

Mi sono innamorato del calcio popolare, del calcio dei tifosi, del sogno di vedere la mia squadra del cuore competere con le squadre più grandi.

Se questa Super League avanza finiranno questi sogni, finiranno le speranze dei tifosi delle squadre più piccole di vincere contro le grandi. Amo il calcio e non posso rimanere in silenzio davanti a tutto ciò. Credo in una Champions migliorata e non in una Champions dove i ricchi rubano ai poveri.