Il Barcellona tiene l’Olimpia a quota 56 punti con una prova difensiva strepitosa

Con una dimostrazione di forza fisica, mentale ma soprattutto difensiva il Barcellona di Šarūnas Jasikevičius costruisce un capolavoro dalle fondamenta al Forum di Assago.

ll Barcellona costruisce la sua vittoria con una prestazione difensiva che convalida le cifre che la identificano come la migliore in questa EuroLeague, vincendo 72-56. L’Olimpia invece non riesce a usare le sue armi migliori, trova una serata inusuale al tiro, in parte anche per merito degli avversari, e con il passare dei minuti perde fiducia al tiro e finisce così per eccedere anche nelle palle perse, sette in più rispetto alla media stagionale. In una serata ovviamente difficile, in cui il Barcellona, ha spuntato gli esterni (Sergio Rodríguez e Roll non hanno segnato, Punter è rimasto sotto la doppia cifra), segnali incoraggianti sono arrivati dalla prova di Jeremy Evans e dal finel di Ricky Moraschini.

In una partita subito difensiva, senza contropiedi, il Barcellona prende il primo vantaggio significativo sull’11-6, con l’Olimpia che parte meglio nella propria metà campo che nell’altra (5/15 e nessuna tripla). Il distacco tocca i sette punti, quando Milano, tenendo in difesa ed eseguendo in attacco, piazza un 6-0 (un alley-oop convertito da Evans, un lay-up di Datome e due tiri liberi ancora di Evans: sono tre assist consecutivi di Sergio Rodríguez), ritorna a meno uno, prima del canestro di Rolands Šmits che chiude il periodo sul 15-12 Barcellona.

La prima tripla milanese di Jeremy Evans pareggia la partita. Il vantaggio, dopo due tiri liberi di Shields, arriva con un jumper dalla lunetta di LeDay. In meno di quattro minuti, entrambe le squadre consumano il bonus. L’Olimpia prende quattro punti di margine su un jumper di Hines e due liberi di Hines (10/10 di squadra all’intervallo). Con due triple, di Mirotić e Abrines, il Barcellona risponde, rimette la testa avanti e prova ad allungare sfruttando il periodo ispirato proprio di Mirotić. Le percentuali di Milano si raffreddano di nuovo, il tiro da tre non si presenta (1/7 collettivo), così il Barcellona finisce meglio e tenta la fuga sul 38-29.

Mirotić riparte da dove aveva finito, chiude un contropiede, converte un gioco da tre punti e scava il più 10. L’Olimpia prova a rispondere, non trova triple, ma trova i tiri dalla media di Hines e tre tiri liberi di Punter. Il terzo fallo di Álex Abrines dovrebbe essere un vantaggio, invece entra Ádám Hanga che segna uno step-back da tre, finisce un contropiede e apre il più 12. Il Barcellona usa il maxi quintetto con Claver da tre e Hanga più Higgins come guardie generando mismatch vicino a canestro. Ma i problemi sono soprattutto offensivi, l’Olimpia non si sblocca, anche quando riesce a costruire buoni tiri, e chiude sotto 55-44.

Il Barcellona cancella subito ogni speranza di rimonta, forzando palle perse oltre che errori al tiro. Parte con un parziale di 5-0 e crea 16 punti di distacco, usando il gioco interno di Šmits e Víctor Claver. Coach Messina prova a fermare la partita, ma le percentuali hanno generato sfiducia, il Barcellona così sale di tono anche in attacco. Una tripla di Westermann determina il più venti. Moraschini, con un jumper, ferma l’emorragia. Ma non dura. Gli ultimi sette minuti di gara servono solo a definire il distacco conclusivo.