Baron: ”Milano è un posto in cui vivere, prima di arrivare ho telefonato a Kyle Hines e mia moglie ha parlato a lungo con la sua. Olimpia piena di giocatori forti e belle persone. Siamo in questo club per vincere. Fuori dal campo il basket mi interessa poco, gli interessi sono tutti per la famiglia. Match con Virtus di altissimo livello”

Il primo match-clou di LBA del nuovo anno è senza ombra di dubbio la supersfida Virtus – Olimpia, in programma questa sera alla Segafredo Arena alle 20:30 (live su ELEVEN SPORTS e in chiaro sul NOVE ndr).

Al derby d’Italia, rivalità giunta alla 193esima edizione in Serie A, Virtus e Olimpia ci arrivano rispettivamente con le V Nere reduci dal successo di Pesaro all’overtime e dalla bella vittoria in EuroLeague contro il Fenerbahçe, vittoria anche per Milano sia nell’ultima giornata di campionato con Varese che in EuroLeague contro Valencia.

Appassionante anche il duello fra le panchine; nonostante la carriera lunghissima alle spalle, i due coach si sono affrontati nel campionato italiano soltanto in quattro occasioni prima dell’arrivo di Scariolo in Virtus nell’estate 2021. Sergio Scariolo avanti nei confronti di Ettore Messina negli scontri diretti su una panchina di Serie A, avendone vinti 8 su 15. In NBA, durante l’annata 2018/2019 con Messina assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs e Scariolo assistente di coach Nick Nurse ai Toronto Raptors, il conto è in parità: nel match del 3 gennaio 2019 vinsero infatti gli Spurs per 125-107 mentre il seguente 22 febbraio Toronto ebbe la meglio con il punteggio di 120-117. In quella stagione, i Toronto Raptors divennero la prima ed unica franchigia non americana a vincere per la prima volta la NBA.

Billy Baron, l’uomo del momento in casa Olimpia, ha parlato su ’Tuttosport’ nell’immediata vigilia del match con la Segafredo.

SULLA CITTA’ DI MILANO

Milano è un posto in cui vivere. È stato facile convincere mia moglie e anche i miei figli hanno trovato la situazione ideale. Prima di scegliere Milano ho telefonato a Kyle Hines e mia moglie ha parlato a lungo con la sua. Abbiamo trovato la soluzione migliore, anche per me che voglio vincere qualcosa di importante.

SULL’OLIMPIA MILANO

Questa squadra è piena di giocatori forti, belle persone che si allenano duramente. Abbiamo avuto tanti infortuni, ma stiamo recuperando. Siamo tutti qui per vincere.

LA RUOTINE PRE-GARA

In NBA era diverso, ci si allenava poco. Ho piena fiducia nel mio tiro, nei miei automatismi. Da piccolo tiravo da sopra la testa, come Larry Bird, perché non avevo forza. Ci ho messo un po’ a trovare lo stile giusto. Da giovane tiravo tantissimo per meccanizzare al meglio, diciamo 500 tiri al giorno. Ho imparato a usare meglio le gambe e i piedi, che sono fondamentali. Ora ho 32 anni e non penso mi servano tante ripetizioni, ma che occorra riprodurre il più possibile i tiri che poi uno prenderà in partita, avvicinarsi a quelle situazioni di gioco. Se prendi ogni tiro determinato e con l’uso del fisico come fai in partita, sarai continuo.

Fin da ragazzo ho cercato di lavorare sui tiri dal palleggio. Quando qualcuno ti prende i rimbalzi e passa la palla arrivi ad eseguire il tiro automatico. In partita, però, è tutto più dinamico, ci sono altre variabili, la difesa tanto per dire. Per essere un grande tiratore devi esserlo dal palleggio, usando entrambe le mani, perfezionando il crossover o usando un blocco sulla palla. Gli allenatori in Europa adorano chi può tirare dietro un blocco, in isolamento o uscendo dai blocchi per fare un passo a destra, uno a sinistra, poi uno dietro così sembri sbilanciato, ma in realtà non lo sei. È essenziale imparare ad eseguire differenti tipologie di tiro.

LA SFIDA CON VIRTUS

È quello per cui viviamo noi giocatori, partite di questo livello. Mi hanno parlato della rivalità, io stesso ho giocato partite tra squadre di grande rivalità negli States. L’ambiente caldo è fantastico per un giocatore. Noi siamo pronti. Loro anche.

Credit photo: Euroleague Basketball

di Mario Miccio