Aquila Trento battuta 74 – 69, la testa ora va alla F4 di Champions del prossimo fine settimana

La Virtus Segafredo Bologna rialza la testa dopo la sconfitta di Brescia, e manda il migliore dei segnali in vista delle F4 di Champions League ad Anversa, sconfiggendo una generosa Dolomiti Trento con una prova solida e convincente. Dopo un primo tempo passato ad inseguire, complice un avvio ostico, lentamente ma con grande costanza gli uomini di coach Đorđević hanno recuperato e, grazie ad un ottimo secondo tempo, hanno preso i due punti che tengono accesa anche la flebile fiammella playoff in attesa dei risultati delle altre squadre coinvolte nella rincorsa. Ottime le prove di Baldi Rossi e Kravić in un match che ha visto andare a referto tutti gli effettivi scesi sul parquet, da segnalare la prestazione di Pajola in regia e in difesa, mentre Kelvin Martin si è fermato qualche minuto per un indurimento muscolare, rientrando poi in campo e chiudendo la sua partita. Ora la testa è tutta rivolta all’impegno di venerdì contro il Bamberg per quanto concerne la F4 di Champions League.

Coach Đorđević ribadisce le sue scelte lasciando fuori roster Chalmers e Qvale, mandando in quintetto il black power che però inizia la gara a rilento: tripla di Gomes, canestro di Pascolo e libero di Hogue per il 6-0 di parziale iniziale a favore di Trento. Anche una buona difensiva, con recupero, di Kelvin Martin, finisce corta sul ferro ed è ancora Dada Pascolo a punire la Segafredo Bologna, prima che Moreira sblocchi il punteggio per i suoi con una entrata morbida. Gomes e Moreira si scambiano canestri sotto le plance, il lungo angolano è l’unico che riesce a trovare la via del canestro e serve anche un bell’assist per la bimane di Martin, i problemi però sono anche in difesa dove i trentini dominano a rimbalzo (6-12 al 6’). I cambi non portano particolari benefici, gli arbitri non aiutano di certo la Virtus con qualche chiamata discutibile ma il blocco offensivo perdura, ci pensa Taylor (in maschera per un colpo al naso subito in allenamento) a metter punti a referto a gioco fermo. Il match ha un’esplosione improvvisa: Craft, per 7’ silente, infila il suo primo canestro e così fa anche Kevin Punter, segnano anche Mezzanotte ben imbeccato sotto canestro e Baldi Rossi che segna la tripla contro gli ex-compagni. Hogue ne mette 3 per mantenere la Dolomiti in controllo, Dejan Kravic si mette le veste da play ma Flaccadori gli rovina il coast-to-coast sul più bello e il serbo fallisce anche un rigore nel pitturato prima che un quarto asfittico termini sul tentativo di AveMaria degli avversari, fallito di poco.

Bologna comincia su una nota positiva: è ancora Filippo Baldi Rossi a colpire dall’arco per riportare la Segafredo Bologna a -3, Pajola e le sue mani veloci recuperano un pallone, che portano a due liberi di Cournooh a bersaglio. Devin Marble brucia la retina da 7 metri, ma è l’unico lampo di Trento nei primi minuti del secondo parziale, una schiacciata di Kravic e un libero di Aradori ne annullano gli effetti rendendo la contesa equilibrata. Pascolo segna un jumper alla sua maniera, totalmente scoordinato, e non può nulla contro il gioco di piedi e l’appoggio al vetro di Kravic. Ogni volta che la Virtus si avvicina Trento colpisce, prima con Forray, ma Capitan Aradori ha voglia di farsi perdonare la prova di Brescia e riporta ancora una volta sotto i suoi, poi con Craft e questa volta lo staff tecnico chiama un minuto per parlarci su (25-28 al 15’). Pietro Aradori trova un fallo su un tiro da 3 e questa volta li mette a segno tutti, per il tanto agognato pareggio, le VuNere recuperano anche palla dopo una clamorosa infrazione di passi non sanzionata dagli arbitri a Trento ma gettano alle ortiche il possesso successivo, ancora passi di Gomes e altra palla sprecata dalla Segafredo. La terza persa in fila bianconera porta in dote anche il terzo fallo di Tony Taylor, assolutamente veniale, la Dolomiti però non ne approfitta e dopo oltre 3’ minuti di completo ciapanò M’Baye trova un fallo sotto le plance e il sorpasso finalmente avviene. Nuova parità sempre grazie a dei tiri liberi, e così si viaggia  fino allo scadere, con Kravic lotta come un leone e Pajola che infila il long-2, ultimo canestro, che manda le squadre al riposo lungo.

Pajola in quintetto si prende il centro del palcoscenico: lancia la prima tripla senza fortuna ma la sua difesa su Craft è la chiave per recuperare palla e lanciare Kevin Punter in contropiede, che concretizza due liberi dopo aver subito il fallo, ed è suo l’assist per l’alley-oop di M’Baye. Aaron Craft si incunea tra i lunghi e realizza un bel canestro, un canestro dopo il fallo subito non viene dato buono ad Amath M’Baye per la rabbia sua e di coach Djordjevic, ma la miglior risposta arriva poco dopo: canestro e fallo subito con urlo di “And One” per sfogare la frustrazione precedente ed allungo Virtus. La Dolomiti Trento ha un blackout offensivo e la Segafredo ne approfitta, tap-in di Kravic che fa imbufalire Coach Buscaglia (43-36 al 24’). I suoi ragazzi escono con piglio diverso: Craft toglie il coperchio dal ferro emiliano, ingenuità di Kravic che regala di fatto due liberi a Flaccadori, l’entrata di Martin è solo un intermezzo nel mini-break che il play di Trento estende. Dejan Kravic segna a gioco fermo, due liberi che lo portano in doppia cifra personale prima di lasciare il posto a Moreira, Mezzanotte si fa applaudire per uno splendido canestro in isolamento, lo stesso fa l’angolano in svitamento. Moreira si divora un’occasione ghiotta e Craft si inventa una conclusione vincente complicatissima in entrata, Martin è preciso dalla linea e Bologna mantiene il comando delle operazioni (51-46 al 27’). Un bel contropiede bianconero abortisce ma sugli sviluppi dell’azione M’Baye subisce fallo e Martin ha un piccolo problema alla coscia che lo costringe ad uscire (rientrerà però nel finale). Kravic fa del suo meglio da sotto e il movimento in svitamento è vincente e strappa gli applausi, Trento continua a faticare immensamente contro la difesa virtussina e Baldi Rossi in layup rovesciato regala per la prima volta il +10 di margine, che non è niente rispetto alla sospensione dall’angolo a fil di sirena che vuol dire nuovo massimo vantaggio.

Flaccadori si prende due punti in percussione, prima, e dalla lunetta non riesce a muovere il tabellone (0/2) su stesso movimento fermato da Cournooh, poco dopo, ma toglie due punti d’oro ad Aradori con uno splendido tap-out. L’approccio della Segafredo Bologna è positivo e la difesa resta solida rendendo il compito di Marble molto complicato (l’americano ci mette anche del suo sbagliando una tomahawk), Tony Taylor trova un varco e lo sfrutta a dovere, lasciando un ampio margine di sicurezza (63-51 al 34’). Kravic va ancora a bersaglio e Gomes sbaglia un’altra schiacciata, lamentandosi poi con gli arbitri, il lungo serbo corregge ancora dolcemente nella retina un errore di un compagno prima di andarsi a sedere tra l’ovazione dei presenti. Una bella azione corale porta Baldi Rossi ad un altro cesto in layup e il tempo è il miglior amico dei bianconeri di casa, la Dolomiti è squadra resilienti e prova a rialzare la testa con quattro punti di fila. Kelvin Martin rientra e nonostante lo stop precedente ci da dentro come e più del solito, si allaccia anche con Hogue ma Flaccadori ancora non vuol cedere e segna il -10 a 2’ dal termine. Le speranze degli ospiti prendono un colpo decisivo sul tecnico che Hogue prende per proteste, non c’è la lucidità necessaria negli uomini di coach Buscaglia, gli ultimi attacchi servono solo a fissare il punteggio.