Da Under 23 a Next Gen, un nuovo nome, lo stesso DNA, un nuovo inizio: la nuova identità della Juventus

Poco più di quattro anni fa – era il 21 agosto 2018 – la Juventus Under 23 giocava la prima storica partita ufficiale della sua storia, vincendo 1-0 contro il Cuneo ad Alessandria.

Con questo renaming, la Juventus intende rafforzare ulteriormente il posizionamento del brand come innovatore e pioneer. Juventus, infatti, è l’unica squadra della Serie A ad avere una seconda squadra militante in Serie C. L’obiettivo primario è quello di dare valore al progetto trasmettendone la filosofia. Una filosofia che si fonda su concetti come l’ambizione, il continuo miglioramento e la crescita dei giocatori. Next Gen, però, vuol dire anche talento e sogno, in una parola: futuro, quello delle nuove generazioni di calciatori.

Renaming è il primo passo in questo percorso di crescita per ampliare le potenzialità di un progetto nato quattro anni fa, ma soprattutto rafforza il posizionamento di Juventus come leader innovativo e lungimirante.
La società intende veicolare un messaggio: la Juventus Next Gen, sempre di più, darà la possibilità a tanti giovani di crescere nel mondo bianconero, anche e soprattutto come uomini, diventando calciatori professionisti. Stabilendo nuovi standard, il club si rivolge al futuro con un atteggiamento audace e giovanile allo stesso tempo.

La nascita di questa squadra ha portato con sé tante cose positive. Nicolò Fagioli, Fabio Miretti e Matias Soulè, ora in Prima Squadra, sono esempi chiari di questo concetto. Il primo è cresciuto nel vivaio bianconero, ha giocato in Serie B da protagonista ed è tornato alla base con un bagaglio di esperienza molto importante. Miretti e Soulè (entrambi classe 2003), invece, arrivano da percorsi giovanili differenti, ma le loro strade si sono poi incrociate a partire dall’Under 17, prima del passaggio in Under 23 e del definitivo salto in Prima Squadra.

C’è poi chi, come Franco Israel, è diventato grande con l’Under 23 e adesso veste la maglia di un altro prestigioso club in Portogallo, lo Sporting CP. Poi ci sono De Winter, Frabotta e Ranocchia che stanno facendo esperienza in prestito in Serie A. E poi chi, invece, come Barrenechea, Compagnon e Da Graca, soltanto per citarne alcuni, ha avuto la possibilità di allenarsi con i grandi campioni della Prima Squadra (Da Graca ha anche esordito in gare ufficiali) e quest’anno avrà un ruolo importante nella rosa della Juventus Next Gen.

Insomma, è un cambiamento totale e significativo. Un cambiamento che si traduce nella nuova identità visuale, con annessi nuova linea grafica, nuovo font e nuovo colore che rappresentano il forte desiderio di innovazione di Juventus. Anche la narrazione e i contenuti sulla squadra e sui giocatori continueranno, infatti, a evolversi riflettendo una posizione sempre più giovanile e globale.