La numero uno del club Antonella Palmieri: ”Un’assegnazione che vuol dire fiducia in questo club”

Tutt’altro che vacanze natalizie. Anche durante le festività, l’agenda degli impegni in casa La Molisana Magnolia Campobasso è stata particolarmente fitta. In un periodo di annunci e di ufficializzazioni, l’ultima bella notizia per il club – in ordine cronologico – è arrivata dagli uffici capitolini della Lega Basket Femminile. Alla società rossoblù, infatti, è stata assegnata l’organizzazione della Final Eight della Coppa Italia di A2 in programma dal 22 al 24 marzo prossimi al PalaVazzieri. Appuntamento, cui, tra l’altro i #fioridacciaio sono qualificati. Motivo, questo, di doppia soddisfazione all’interno del direttivo del sodalizio presieduto da Antonella Palmieri.

”Siamo davvero felici – argomenta la numero uno del team campobassano – della fiducia riposta dalla Lega nei nostri confronti che ha portato a questa scelta: la nostra è una società giovane, ma con tanti progetti ed ambizioni, che lavora costantemente e seriamente. E solo così, in effetti, si possono ottenere buoni risultati. Siamo pronti a cimentarci in questa nuova sfida, senz’altro per noi impegnativa, ma che può rappresentare un banco di prova importante per le capacità organizzative e per le professionalità operanti all’interno del club”.

Un itinerario valoriale che, per certi versi, rispecchia il percorso netto di cui, sinora, sono state capaci le giocatrici rossoblù sul parquet – ”Senz’altro – riconosce la presidente del club del capoluogo di regione – ero convinta che avremmo ottenuto qualche risultato in più rispetto alla squadra della prima stagione, anche perché avevamo inserito degli elementi con più esperienza alle spalle nel nostro organico. In tutta sincerità, però, non mi aspettavo un avvio con tredici successi in altrettanti confronti. Sappiamo, però, che la formula di questo torneo rimette in discussione ai playoff i risultati acquisiti in regular season. Perciò, come ha spesso ribadito il nostro coach Mimmo Sabatelli, dobbiamo rimanere tutti coi piedi ben saldi per terra. Questo, però, non vuol dire mettere da parte quanto fatto sinora. Un avvio bellissimo che ha contribuito a metterci in luce non solo in regione, ma in tutta Italia e che ha fatto parlare del nostro club. Un gruppo composito, laddove, oltre alle giocatrici e allo staff tecnico che hanno, e giustamente, i riflettori puntati addosso, mi piace ricordare tutte le figure operanti all’interno del team, che lavorano volontariamente e con grande passione nella penombra, ma il cui contributo è altrettanto importante per raggiungere i risultati ottenuti sinora”.

Un gruppo ‘allargato’ agli stessi sostenitori delle rossoblù, che fanno del team una meravigliosa famiglia – ”Personalmente – aggiunge – quando entro al PalaVazzieri, rivivo i momenti d’entusiasmo del periodo d’oro del basket campobassano. In effetti, quando abbiamo dato vita a questo progetto, ci eravamo detti che ci sarebbe piaciuto ricreare e rivivere quelle scene, ma nessuno di noi immaginava che avremmo potuto farlo ben presto. Questo aspetto, però, è l’ulteriore riprova del certosino impegno nella cura dei dettagli che accomuna questo gruppo e che la città ha recepito, e subito, nella maniera migliore. Il nostro pubblico rispecchia in pieno le idee ed i comportamenti della nostra società. Ossia un team che lavora sodo ed in maniera trasparente per trasmettere alle giovani generazioni i valori e gli aspetti peculiari ed ideali dello sport, fine ultimo di ogni nostra azione”.

Valori che, trasposti sul parquet, si sublimano nell’intento di poter vedere una giocatrice molisana protagonista sui campi della massima serie, magari in A1 – ”Quella – chiosa la numero uno delle magnolie – sarebbe la ‘quadratura del cerchio’, anche se sappiamo che, per quelle che sono le caratteristiche tecniche, fisiche e mentali di una disciplina del basket, non può essere un traguardo raggiungibile in un amen, tanto più a fronte di un percorso così breve. Resta, però, con forza l’augurio che ci facciamo”.
E, lo insegnano anche gli psicologi, i “sogni ricorrenti e collettivi” sono la più alta espressione di libertà del pensiero.