”Il presidente federale Petrucci ha voluto incontrarci, il problema è serio. Auspichiamo buon senso”

Il Vice Presidente della Dike Basket Napoli Pino Zimbardi ha fatto il punto della situazione riguardo il ‘PalaVesuvio’ ai microfoni di Basket Magazine, lasciando intendere l’effettiva serietà del problema:

”Sono stato da Petrucci per un colloquio – ha dichiarato Zimbardi – ha voluto incontrarci perché quello relativo al PalaVesuvio è un problema serio che non tocca solo la nostra società ma tutto il movimento. Al di là della nostra situazione, sarebbe uno smacco clamoroso per tutta la pallacanestro italiana, uno scandalo a livello nazionale e non solo se dovesse accadere il peggio. Adesso ci vuole il buon senso, ma questa volta non da parte nostra che già abbiamo sopportato per un anno e mezzo di giocare fuori dalla nostra casa in un’altra situazione. La Federazione non può più sopportare il peregrinare per campi che si è visto la scorsa stagione, ci vuole una soluzione più stabile. La sa il Comune di Napoli che ha espresso la propria buona volontà per risolvere questa situazione, ma la nostra preoccupazione non è la volontà che c’è ma la capacità di risolverla, questa situazione. Una situazione che, sulla carta, sarebbe di facile risoluzione.

I lavori che dovrebbero cominciare sono molto radicali ma noi non siamo coinvolti con il nostro palazzetto, quindi il buon senso dovrebbe portare a dire di lasciare operativi noi con delle interruzioni per i lavori. Se la commissione per l’agibilità ha ritenuto il PalaVesuvio agibile anche dopo l’anno e mezzo di chiusura è per molti versi merito nostro. Abbiamo rifatto il parquet, l’impianto di illuminazione, gli spogliatoi, c’è una palestra per le nostre ragazze, in pratica un gioiellino. Il paradosso è che, per questo, potremmo essere penalizzati; tuttavia si potrebbe ovviare con la prosecuzione dei lavori nelle due/tre pause che ci sono nel nostro campionato. Purtroppo non sappiamo quanto la ditta sia stata informata su questo e come sono stati programmati i lavori. Se non possiamo andare a giocare da nessuna parte, non abbiamo un campo perché qui è tutto chiuso per le Universiadi; certo, il rischio di non continuare il campionato c’è. Non possiamo portare in giro per palestre scolastiche ad allenarsi gente come Chicca Macchi o le due americane o Ress per fare un esempio. Per le partite ci concedono una possibilità ad andare in un altro campo, la seconda volta significa partita persa 0-20, la terza c’è l’esclusione del campionato. Questo il commissario per le Universiadi ed il Comune lo sanno quindi il rischio c’è e si pregiudicherebbe tutto il campionato, non solo noi che falliamo con gli investimenti da milioni di euro che abbiamo fatto. Non riesco ad immaginarlo questo rischio, ma lo temo. Se ne assumano la responsabilità, se come società avessi anche una minima percentuale di colpa me ne assumerei la totalità, ma se non ho nessuna responsabilità che si assumano le proprie chi sta recando questo problema solo per fare dei lavori che serviranno per la sede di riscaldamento della ginnastica artistica durante le Universiadi.

La situazione è di grande allarme – prosegue Zimbardi – non vorrei essere costretto a portare il titolo ed i contratti delle ragazze in mano alla nostra federazione e farci buttare fuori. Abbiamo già fatto un passo indietro non partecipando ad una coppa europea con un palazzetto omologato per la Fiba ridimensionando un progetto perché temevamo che ci potesse essere qualche piccola difficoltà a fare le partite europee durante i lavori, ma non immaginavamo una situazione così drammatica.”