Coach Buscaglia: Questi ultimi due giorni per me sono stati un frullatore di emozioni, Trento è un po’ la mia città ormai”

Luigi Longhi (Presidente Dolomiti Energia Trentino):

”Oggi si dividono le strade di Aquila Basket e coach Maurizio Buscaglia: non è un momento facile, perché tutti sanno quanto Maurizio sia stato importante, sotto il profilo sportivo e umano, in questo club.

Non è stato solo un allenatore, è stata una persona che ha conquistato tutti con la sua umanità e con la sua professionalità, i tifosi ma non solo. E’ stato, inutile dirlo, un protagonista assoluto e fondamentale della nostra storia. Da quando arrivai come Presidente dell’Aquila nel 2011, assieme a coach Buscaglia ho vissuto grandissime emozioni che nessuno potrà mai cancellare.

I grandi successi in campo, certo, ma anche i momenti meno ‘sportivi’ e più quotidiani che rimarranno nella mia memoria e nel mio cuore. Non entro nel merito delle scelte tecniche, che non mi compete, ma in ogni società arriva il momento di prendere decisioni: questa scelta arriva dopo un’ altra grande stagione chiusa con la quinta partecipazione ai playoff in altrettanti anni di Serie A, e chiude un percorso limpido, duraturo e trasparente fra professionisti. L’amicizia fra Trento e Maurizio durerà per sempre”.

Coach Maurizio Buscaglia:

Il mio primo pensiero va al cammino svolto assieme, al percorso di crescita umano e professionale che è stato bellissimo da tutti i punti di vista. Questi ultimi due giorni per me sono stati un frullatore di emozioni, questa è un po’ la mia città ormai. Dal mio primo arrivo nel 2003 sono stati 16 anni incredibili. Fatico a descriverli.

Abbiamo camminato assieme giorno dopo giorno, supportandoci e sopportandoci, abbiamo condiviso strade e decisioni, passato senza mai cedere anche su sentieri impervi. Ho avuto la fortuna di avere collaboratori fantastici in ogni aspetto del lavoro quotidiano, staff tecnici e medici di altissimo livello. E poi c’è stata la città, che mi ha fatto sentire uno di qui sin dal primo giorno.

Quello che si è creato al palazzetto in questi anni è un’altra cosa incredibile, che lascia anche una grande eredità. Si è riempito di amore per la pallacanestro, di affetto per le persone anche perché il club ha sempre avuto la dote di saper entrare in contatto con la gente con un forte lato umano e sentimentale. Il lavoro è sempre stato al centro di tutto, e sono convinto continuerà ad esserlo. Vado via arricchito, consapevole di avere dato tantissimo ma aver ricevuto almeno altrettanto”.