La Sidigas Scandone Avellino deve trovare alla svelta un milione di euro per restare nei parametri, l’alternativa paventata si chiama A2
La clamorosa bomba sganciata da ‘La Gazzetta dello Sport’ è di quelle che lascia di sasso.
Secondo la rosa, in casa Scandone è corsa contro il tempo con il club di De Cesare che, il 2 luglio, riceverà una lettera di contestazione con la data entro la quale dovrà mettersi in regola: entro le 24 dell’11 luglio. La Scandone deve produrre alla Com.Te.C. gli incartamenti necessari atti ad attestare che il debito con l’erario sia stato saldato o rateizzato. Le ultime raccontano che, al momento, è arrivata solo una parte della documentazione. Per sistemare tutti gli arretrati servono almeno due milioni di euro, anche se per entrare nei parametri ne servirà poco meno di uno.
I rumors circolati in Irpinia parlano di una Sidigas, main sponsor e proprietaria della Scandone Basket, alle prese con un’istanza di fallimento che sta tenendo con il fiato sospeso, e non poco, l’azienda partenopea di gas metano.
La voce circolata dagli ambienti irpini, per salvare il nome del club a livello nazionale e per cercare di contenere le spese, consisterebbe nell’autoretrocessione in serie A2, dove Avellino andrebbe a colmare il posto vuoto lasciato da Torino nonostante, c’è da dire, che la Com.Te.C. pare non aver rilevato tali criticità da mettere in eventuale dubbio l’iscrizione al campionato nonostante l’eccessivo indebitamento maturato. Potrebbe essere a rischio, dunque, la prossima partecipazione della Sidigas Scandone alla Lega A dopo oltre 19 campionati consecutivi trascorsi in massima serie.