Inside “The New Old Boys”: il documentario di Turkish Airlines EuroLeague dedicato alla squadra di Messina

“The New Old Boys” è il nuovo documentario della serie “Insider” che Euroleague Basketball ha realizzato dedicandolo all’Olimpia Milano.

Il documentario segue le vicende dell’Olimpia in questa stagione di EuroLeague concentrando la propria attenzione soprattutto su due partite significative, quella giocata in casa con Il Real Madrid e quella vinta a Tel Aviv contro il Maccabi. Le due partite sono legate da un episodio: l’infortunio alla caviglia di Malcolm Delaney dopo pochi minuti della partita con il Real ha reso obbligatoria la prestazione eroica di Sergio Rodriguez. Il suo recupero ha poi vissuto il suo momento epico nel canestro che al termine del tempo supplementare ha dato all’Olimpia il successo, il primo a Tel Aviv dopo 33 anni.

Il filo conduttore della storia è quello che lega la squadra di quest’anno a quella del “back-to-back” del 1987-1988: per quanto non paragonabili, tutte e due queste squadre sono state costruite attorno a giocatori leggendari. Bob McAdoo, Dino Meneghin, Mike D’Antoni e Roberto Premier oltre agli allenatori Dan Peterson e Franco Casalini hanno raccontato la loro squadra. Sergio Ragazzi, il proprietario all’epoca de Il Torchietto, il ristorante in cui la squadra si ritrovava dopo le partite, ha cucinato per i giocatori di oggi. Il suo piatto, la cui realizzazione è documentata all’inizio del film, è consumato al termine dello stesso nella “food room” del Mediolanum Forum.

Un altro anello di congiunzione sono le due finali vinte negli anni ’80 contro il Maccabi e la partita di quest’anno a Tel Aviv. Si tratta delle due squadre che hanno vinto in Israele, a 33 anni di distanza una dall’altra. E’ divertente quando McAdoo irride ancora Meneghin per il lay-up sbagliato nella finale del 1987 che ha consegnato un’ultima chance al Maccabi, anche se poi Berkowitz (presente nel documentario) si è preso un tiro senza praticare attaccare come ha puntualizzato, da New York, D’Antoni.

Il momento top è la riunione prepartita di Tel Aviv, in hotel, sotto l’occhio delle telecamere in cui Coach Messina elenca le tre chiavi necessarie per vincere la partita: “Loro tentano di creare un vantaggio subito nella prima parte del possesso, così la transizione difensiva sarà una chiave importante, dovremo rientrare velocemente, fermare la palla, comunicare. Seconda cosa: tirano tanto da tre punti e quindi dovremo fare il tagliafuori e limitarli assolutamente ad un tiro per ogni possesso. Terza cosa: sono aggressivi in difesa, forzano palle perse, quindi è fondamentale per noi cominciare il possesso su un lato e andare immediatamente sull’altro lato”. Il Coach fornisce anche nel corso del documentario un’interessante definizione di leadership, ovvero “la capacità di fare la cosa giusta, che molto spesso è quella più semplice, sotto un’enorme pressione”.

La partita con il Real Madrid è stata significativa, non solo per l’infortunio – visivamente terribile – alla caviglia di Malcolm Delaney, ma anche per la prova superba di Sergio Rodriguez. Un suo canestro contro il difensore dell’anno Edy Tavares è spiegato dal Chacho nei dettagli. “Giocare contro di lui non è facile, devi cercare di portarlo fuori dalla sua zona di conforto, che in questo caso è il più lontano possibile dal canestro”. La partita con il Real è quella in cui Rodriguez svela al mondo, in diretta tv, che la moglie Ana partorirà un bambino, il Mini Chacho, che poi è nato a febbraio.

Le prime riprese di questo documentario sono cominciate a settembre a Kaunas, durante il torneo pre-stagionale di EuroLeague. Poi oltre a seguire la squadra nelle due gare indicate, Dorado e Intxausti sono tornati ripetutamente a Milano per numerose interviste e riprese dietro le quinte. “Da un lato è stata una esperienza dura lavorare e viaggiare in tempo di pandemia, ma anche molto gratificante incontrare e intervistare, anche se tramite videochiamata, leggende della storia del basket europeo come Dan, Dino, Bob e Mike. Ma il club e i giocatori hanno reso il nostro lavoro il più semplice possibile”, ha detto Diego Dorado.