La disamina di coach Messina

L’Olimpia gioca un primo tempo di alto livello ad Atene, in cui domina la partita, e genera anche venti punti di vantaggio. Ma poi la luce si spegne, il secondo tempo è molto diverso, in termini di energia, percentuali di tiro e poi a cascata rimbalzi e difesa.

Il Panathīnaïkos ha il merito di restare mentalmente in partita, usando prima i suoi lunghi Bentil e Papagiannis poi anche gli esterni capeggiati da Hezonja per rientrare, avvicinarsi e poi approfittando di diversi momenti favorevoli a pareggiare sempre con Hezonja. Nel supplementare, senza  più Michael Roll, infortunatosi all’inizio della ripresa, l’Olimpia non ha trovato la difesa per provarci davvero, anche se alla fine di orgoglio e disperazione da meno nove è tornato a meno tre con il pallone per impattare.

Non è andata: 86-83 Panathīnaïkos dts. L’Olimpia chiude la sua regular season esterna con 10 vittorie e sette sconfitte. La posizione nella griglia dei playoff sarà decisa nell’ultimo turno.

Così coach Messina al termine del match di Atene:

Mi complimento con il Panathīnaïkos: non ha smesso di crederci e nel secondo tempo ha giocato molto più duramente guidato dalla leadership di Shelvin Mack. Noi semplicemente abbiamo girato l’interruttore, quando, preso un vantaggio rilevante, abbiamo creduto che fosse finita.

Eravamo alla quarta partita in trasferta in sette giorni. Ma resta nel basket un peccato capitale. Nel secondo tempo l’energia è scomparsa e siamo stati distrutti a rimbalzo. I rimbalzi offensivi concessi nel secondo tempo sono stati la storia della partita.

Sui playoff:

Credo che forma e accoppiamenti saranno determinanti. Essere in salute è la cosa più importante, poi ci sono squadre che per match-up individuali o stile di gioco si esprimono meglio contro certe formazioni che contro altre. Questo sarà decisivo.

Infine, sull’odierna ammissione nella FIBA Hall of Fame:

È una cosa che mi onora, ringrazio chi ha deciso di ammettermi, la FIBA e il comitato selezionatore. È un riconoscimento per il quale devo ringraziare le tante persone che mi hanno aiutato.

Mia moglie, la famiglia, tutti gli allenatori che mi hanno sostenuto, i giocatori, le persone che hanno accettato il mio carattere che non è facile. Sono onorato.