Il punto di coach Gianmarco Pozzecco in casa Dinamo Sassari

Nella giornata di ieri l’ATS Sardegna – Azienda Tutela Salute ha disposto la fine della quarantena e, dopo due settimane di stop, la Dinamo Banco di Sardegna può tornare in campo per sfidare domani, alle 20, Cremona al PalaSerradimigni.

A presentare la sfida con la Vanoli coach Gianmarco Pozzecco:

La prima cosa è che sono contento che i miei giocatori stiano bene, quelli che hanno superato la COVID-19 hanno avuto sintomi ma niente da destare troppa preoccupazione per fortuna.

Abbiamo fatto la quarantena, finalmente è finita e domani torniamo in campo: in questo momento la mia unica preoccupazione è quella di salvaguardare la salute dei miei giocatori. Questo è l’unico obiettivo che ho per la partita di domani.

Nei giorni scorsi in tanti si sono espressi sulle difficoltà di questa stagione, profondamente minata dagli stop per le positività, con un calendario molto fitto. Uno fra tutti il mentore del tecnico biancoblu, coach Carlo Recalcati:

Recalcati non è solo il mio maestro, è un grande maestro di questa pallacanestro, che meriterebbe un ruolo di rilievo, oltre ad essere una persona stupefacente.

È vero ciò che dice: viviamo una pandemia, siamo in una situazione di emergenza ma la riflessione è che rispetto a due anni fa, quando la SARS-CoV-2 non esisteva, l’unica differenza è che non ci sono le persone al palazzetto.

Su Galbiati, coach di Cremona prossima avversaria della Dinamo:

Mi fa piacere che tra noi allenatori giovani ci sia questo rispetto e questa considerazione, voglio che la nostra generazione sia disposta ad avere un certo tipo di rapporto tra di noi. Credo sia importante per la nostra categoria.

Mi fa piacere che Paolo dica certe cose di noi, parlare per secondo diventa sospettoso e sembra che i complimenti siano di circostanza. Non è così, dico solo che Cremona è stata messa in piedi in 10 giorni e tutti pensavano che fosse la vittima sacrificale del campionato. E invece Paolo, insieme alla società, ha fatto un lavoro straordinario. E bisogna dargliene atto.